Quando in un ambiente si trova una sorgente sonora il rumore generato tende a propagarsi nei locali adiacenti ed a quelle sovra e sottostanti attraverso due principali vie di trasmissione: - rumori trasmessi per via aerea, - rumori trasmessi per via strutturale. Al fine di rendere gli ambienti “acusticamente isolati” gli uni dagli altri occorre intercettare tutte le vie di passaggio del rumore. In riferimento ai rumori aerei si definisce “Isolamento Acustico” D di un elemento costruttivo, ad esempio una partizione verticale interna, il valore, espresso in dB, definito dall’espressione: D = L1 – L2 [dB] dove L1 ed L2 sono i livelli sonori misurati in opera, rispettivamente nel locale disturbante ed in quello disturbato. L’isolamento acustico offerto da un elemento costruttivo rappresenta pertanto l’effettivo comportamento e quindi l’attenuazione reale del rumore dell’elemento una volta installato in opera. Infatti il montaggio e le modalità di realizzazione ne modificano sostanzialmente il comportamento acustico cosicché si rende necessaria la misura “in situ” una volta costruito l’edificio. La norma ISO140/IV fa riferimento al cosiddetto “Isolamento Acustico Normalizzato” Dn, ottenuto aggiungendo al valore dell’isolamento acustico un termine correttivo che tiene conto del tempo di riverberazione del locale di ricezione. Dn = L1 – L2 + 10Log T/T0 [dB] dove T0 è il tempo di riverberazione di riferimento pari a 0,5 s.
Il D.P.C.M. 5 Dicembre 1997 “Requisiti acustici passivi degli edifici” suddivide gli ambienti abitativi in sei categorie e per ciascuna di esse indica i valori limite dei requisiti acustici passivi dei componenti degli edifici e delle sorgenti sonore interne:
| Tipo di edificio | R’w | D2m,nT,w | L’nw | LASmax | LAeq | A | Residenze o assimilabili | 50 | 40 | 63 | 35 | 35 | B | Uffici o assimilabili | 50 | 42 | 55 | 35 | 35 | C | Alberghi, pensioni o assimilabili | 50 | 40 | 63 | 35 | 35 | D | Ospedali, cliniche, case di cura o assimilabili | 55 | 45 | 58 | 35 | 25 | E | Attività scolastiche o assimilabili | 50 | 48 | 58 | 35 | 25 | F | Attività ricreative e di culto o assimilabili | 50 | 42 | 55 | 35 | 35 | G | Attività commerciali o assimilabili | 50 | 42 | 55 | 35 | 35 |
Dove:R’w = Indice di valutazione del Potere Fonoisolante Apparente D2m,nT,w = Indice di valutazione dell’Isolamento Acustico Standardizzato di Facciata L’nw = Indice di valutazione del Livello di Rumore di Calpestio Normalizzato LASmax = Livello sonoro massimo, per gli impianti a funzionamento discontinuo LAeq = Livello sonoro equivalente, per gli impianti a funzionamento continuo Pertanto tra due unità immobiliari distinte l’isolamento acustico (valore in opera) ottenuto dovrà essere non inferiore a 50 dB ad eccezione degli ospedali, cliniche, case di cura o assimilabili, per i quali l’isolamento acustico dovrà essere pari ad almeno 55 dB. |
L’isolamento acustico in facciata dovrà essere non inferiore a 40 dB per edifici adibiti a residenza ed alberghi, pensioni o assimilabili, 42 dB per edifici adibiti ad uffici, attività ricreative e di culto, ed attività commerciali, 45 dB negli ospedali, cliniche, case di cura e assimilabili, e 48 dB per gli istituti scolastici.
Con le pareti Knauf si raggiungono valori di isolamento acustico oltre gli 80 dB in opera. Con le pareti leggere non è più il peso superficiale a determinare il potere fonoisolante ma il funzionamento del sistema massa-aria-massa. L’isolamento si basa su un meccanismo dinamico basato sui principi della risonanza: la parete si può paragonare ad un sistema meccanico costituito da due masse collegate tra loro da una molla che, sottoposto ad un’eccitazione con frequenza pari alla propria, entra in risonanza. Quando la frequenza principale dell’onda sonora incidente è superiore alla frequenza di risonanza del sistema, l’elasticità della molla d’aria smorza le vibrazioni da una massa all’altra ed il potere fonoisolante ne risulta sensibilmente incrementato. La frequenza di risonanza è tanto più bassa quanto maggiore è la distanza tra gli strati o quanto maggiore è il peso superficiale dei rivestimenti, con il limite di rimanere nell’ambito delle lastre flessibili. Quindi per progettare acusticamente una parete leggera occorre tener conto di tre parametri fondamentali: - Spessore e tipologia di lastre, che possono essere applicate in uno o più strati accoppiati. - Spessore intercapedine, variabile in funzione del tipo di orditura metallica di sostegno. Coibentazione interna, utilizzando materassini in lana minerale posti nell’intercapedine tra le lastre in gesso rivestito.
Le pareti Knauf ad orditura metallica e rivestimento permettono di ottenere livelli di isolamento acustico estremamente variabili in funzione della tipologia della parete e, a parità di quest’ultima, del tipo e spessore delle lastre, intercapedine e coibentazione interna. E’ possibile ottenere valori Rw superiori con pareti a doppia orditura metallica parallela e doppio rivestimento su ciascun lato, capaci di garantire un potere fonoisolante Rw pari a 63/65 dB, con un materassino in lana minerale nell’intercapedine. Per esigenze particolari, cinema multisala, sale musica e di registrazione, teatri, dove l’isolamento acustico rappresenta il parametro progettuale di primaria importanza, è possibile prevedere speciali pareti a doppia e tripla orditura metallica parallela, con rivestimenti in lastre variamente applicati sulle orditure, capaci di garantire non solo valori di Rw fino a 86 dB ma soprattutto interessanti livelli di Rw distribuiti su tutto lo spettro in frequenza, in particolare alle basse frequenze, le più difficili da isolare. Tali soluzioni potranno essere poi integrate con strati addizionali, strati differenziati e speciali orditure a taglio acustico.
La stratificazione delle soluzioni tecniche rende il sistema a secco estremamente flessibile, tale da permetterne la personalizzazione a seconda dei requisiti dell’utente e consentirne il futuro adeguamento a disposizioni normative diverse. E’ opportuno che tutte le caratteristiche richieste siano contemporaneamente esaminate. Infatti in alcuni casi scelte dettate da un potenziamento della resistenza migliorano anche tutte le altre prestazioni (acustiche, REI, etc..), mentre un aumento dello spessore dell’acciaio o una diminuzione degli interassi tra i profili potrebbe portare ad una prestazione acustica inferiore. Pertanto nel caso di parete a singola orditura metallica sarà consigliabile prevedere la posa di profili verticali posti ad interasse pari a 600 mm e, qualora ciò non fosse possibile, a causa dell’altezza elevata della parete o per la necessità di garantirne una particolare resistenza agli urti (vd. D.M. 18/12/1975 “ Norme tecniche aggiornate relative all’edilizia scolastica, ivi compresi gli indici minimi di funzionalità didattica, edilizia ed urbanistica da osservarsi nella esecuzione di opere di edilizia scolastica”), utilizzare profili metallici a taglio acustico Knauf “dB Plus”, la cui sezione è modificata al fine di ridurre drasticamente il collegamento tra lastra ed orditura: le ali del profilo dB Plus sono corrugate in modo da limitare efficacemente la trasmissione acustica ad un contatto lineare. Il rivestimento in lastre dovrà prevedere uno o più strati accoppiati. Potranno prevedersi lastre di tipo diverso, lastre standard e lastre ad alta densità (lastre Diamant, lastre Vidiwall in gessofibra, etc..) che, a parità di spessore e flessibilità, siano in grado di apportare un aumento significativo alla massa del rivestimento. In relazione agli spessori, per limitare la caduta del potere fonoisolante per effetto della coincidenza è consigliabile l’impiego di lastre di diverso spessore, ad es. lastre da 12,5 accoppiate con lastre da 15 mm. Sono inoltre da evitare lastre di grosso spessore, meglio due lastre da 12,5 mm che una lastra unica da 25 mm. Questo perché la frequenza critica di tutti i materiali è inversamente proporzionale al loro spessore e dunque grossi spessori portano la caduta del potere fonoisolante su frequenze pericolose in campo architettonico (2000-4000 Hz).
Il materiale fonoassorbente nell’intercapedine di una parete consente di ridurre la caduta del potere fonoisolante sia alle frequenze critiche delle lastre che a quella di cavità, dovuta ad onde stazionarie che si formano ad una frequenza incidente uguale o multipla di f=170/d, dove d = spessore dell’intercapedine. Il materassino fonoassorbente dovrà essere sufficientemente trasparente ai suoni ma dovrà essere in grado di disperdere l’energia mediante la resistenza al flusso. Come riferimento si potrà prendere una lana minerale di spessore pari all’80% dell’intecapedine e media densità, indicativamente 50 kg/m3. La presenza di un materassino assorbente è importante anche per impedire la trasmissione tra ambienti sovrapposti attraverso la stessa intercapedine.
Il rivestimento di pareti in muratura con lastre in gesso rivestito ed interposizione di pannelli fonoassorbenti in fibra minerale consente di migliorare sensibilmente il potere fonoisolante del tramezzo. Il miglioramento che questo intervento comporta è legato alla massa della lastra o dell’insieme di lastre impiegato, allo spessore dell’intercapedine ed al tipo di materiale presente nell’intercapedine. Il funzionamento ottimale si ottiene limitando al minimo le connessioni rigide fra parete e controparete, in modo da evitare ponti acustici: la completa separazione tra i due rappresenta la soluzione ideale.
Quando applichiamo ad un solaio un controsoffitto in gesso rivestito, creiamo un divisorio doppio: ciò equivale a separare la partizione orizzontale in due elementi divisi da una lama d’aria. Tale lama d’aria, compresa tra il solaio e il controsoffitto, assicura tra essi un legame elastico simile ad una molla. Una installazione efficace dal punto di vista acustico dovrebbe limitare al minimo indispensabile le trasmissioni per via solida tra controsoffitto e solaio, con sospensioni a taglio acustico, e tra controsoffitto e pareti laterali (ponti acustici). La presenza di un pannello fibroso fonoassorbente fra controsoffitto ed il solaio è fondamentale per evitare la messa in risonanza dei due strati quando essi vibrano con la stessa frequenza ed inoltre limita il funzionamento come cassa di risonanza della cavità. Il miglioramento che si ottiene dalla posa di un controsoffitto varia in funzione di numerosi parametri, primo tra tutti la massa superficiale del solaio sovrastante, ed a seguire la tipologia del controsoffitto, ovvero massa del rivestimento, intercapedine e tipo di sospensioni. La norma DIN 4109-11.89, Suppl. 1 Tab. 11, 12, 13 e 15 fornisce il valore stimato R’w per l’isolamento acustico di solai pieni con controsoffitti in lastre di gesso rivestito. Posso intervenire sul rumore da calpestio?